« La pelle è un confine tra il mondo esterno e quello interno, tra l’ambiente e il proprio sé»
David Le Breton
Nei bambini, soprattutto nel primo anno di vita, il senso del tatto è molto spiccato: questo è il primo senso che utilizzano per conoscere, sperimentare, esplorare. I libri sensoriali o “libri tattili” in questa fase della crescita sono un modo per apprendere attraverso diverse consistenze, forme, colori e sensazioni; questi servono per accompagnare lo sviluppo del bambino, la concentrazione, la percezione tattile, stimolare i sensi, la coordinazione e la motricità fine.
Nella didattica Montessoriana l’educazione dei sensi ha come obiettivo quello di affinare la percezione per mezzo di esercizi ripetuti; attraverso oggetti che attirano l’attenzione spontanea e che contengono una gradazione razionale di stimoli, si dovrebbe partire da pochi stimoli fortemente contrastanti (morbido-rigido, freddo-caldo….), per passare poi a quantità via via maggiori di stimoli, differenziati tra loro in modo sempre più sottile e impercettibile
Secondo Bruno Munari, mentre la vista dà una percezione globale delle cose, l’udito e il tatto danno percezioni lineari, cioè in successione; come udiamo i suoni uno dopo l’altro, così percepiamo uno dopo l’altro gli stimoli tattili: si tratta di esperienze che si svolgono nel tempo. Il linguaggio tattile è la prima forma di comunicazione del bambino, è un linguaggio di amore e di conoscenza, questo comporta un contatto con altri corpi e materie.