Voi mamma e papà che state cercando……
Un’ambiente pulito e a norma, dotato di spazio esterno, una struttura dove ogni “angolo” o “centro d’interesse” è stato studiato per favorire lo sviluppo cognitivo, logico, creativo, linguistico del bambino; anche i colori scelti per le pareti parlano un linguaggio educativo-emotivo ; una struttura pensata e creata a dimensione e misura di bambino.
Scegliere un asilo non è cosa facile…..
Soprattutto oggi laddove non lo si vede come un semplice luogo dove i bambini devono stare perché mamma e papà lavorano ma uno spazio relazionale fondamentale per il processo formativo del bambino durante la prima infanzia.
È qui che si sviluppano le prime forme di socializzazione e di educazione, è qui che si instaurano le prime relazione con l’altro, il desiderio al rispetto, al confronto arricchente, alla scoperta del diverso; presupposti essenziali che contribuiranno a sviluppare la vera identità del bambino di oggi e dell’uomo di domani.
Dopo tanti anni che lavori in questo settore ti rendi conto che non bastano solo una buona capacità di mediazione tra cultura e vissuto del bambino ma seve anche una capacità di mettersi in gioco e di ripensarsi continuamente alla luce delle esperienze fatte e dei possibili errori commessi.
La professionalità dell’educatore sta non solo nell’essere un attento conoscitore di tecniche e metodologie, ma si esplica anche in un:
“Saper Essere”
“Non esiste educazione senza coinvolgimento emotivo” (Bosi)
La relazione tra educatore e bambino è delicata, coinvolgente; dove il bambino sensibilissimo radar di emozioni riesce in modo incontrovertibile a riconoscere ogni nostra reazione emotiva a prescindere dal significato delle parole.
“Saper Interagire”
“È la relazione a generare formazione e non il contrario” (Cambi)
La relazione è la sorgente che può trasformarsi in condizione formativa e in quanto tale è individuata come ambito privilegiato, nel quale si giocano i principi che fanno del nido un luogo di cura e di educazione qualificata.
“Saper Fare”
“Ciò che è meraviglioso in un bambino è la sua promessa non la sua esecuzione: la promessa di mettere in atto a certe condizioni le proprie potenzialità” (Frabboni)
Il saper fare che si concretizza con il mettere in atto metodologie e tecniche unite alla capacità di trasmettere il sapere.
L’educatore ha la prerogativa unica di un esperienza quotidiana e continuativa con il bambino piccolo ed i suoi genitori. Né i pediatri, né gli psicologi hanno a disposizione questa esperienza prolungata, normale e contestualizzata.
“L’educatore svolge quindi un ruolo unico per il bambino e per la famiglia di consulente della normalità e professionista della vita quotidiana” (Bondioli, Mantovani)